e poi
ARLECCHINETTA
Insieme con Corallina, Colombina, Pasquetta, Eulalia e altre, fa parte della schiera delle servette,
presenti nel teatro della Commedia dell'Arte Italiana fin dal 500.
Queste servette chiaccheravano molto volentieri ed erano quasi sempre molto maliziose,
sbrigative, pungenti, pronte a raccontare bugie per nascondere gli amori della padroncina e quelli propri.
Quasi sempre, alla fine della commedia, sposavano il loro arlecchino o un altro servo.
In generale si esprimevano in Toscano; a volte però usavano il dialetto locale.
Nel 1696, la servetta indossa per la prima volta, nella commedia "La fiera di Bezon", la giubba
e la sottana a scacchi multicolori che le faranno mutare il nome in Arlecchinetta.
E ancora altre ci attendono.... a domani
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