martedì 28 luglio 2009

DOVE ABITA LA FELICITA'?

Che cosa è la felicità? Una vincita al lotto ? Una villa nel verde?Una salute di ferro? Una famiglia? Amici sinceri?
Per qualcuno è solo “possedere” un biglietto per la finale della Champions League.
Per altri ancora meno, come ammirare i primi fiocchi di neve; per altri ancora non fare la fila davanti alla cassa del supermercato.
Nella vita quotidiana la felicità è nei piccoli momenti, dove proviamo gioia.
Sono momenti dove il piacere è grande, ma non come la paura di perderlo.
A volte è semplicemente un ricordo (una canzone, un profumo, una fotografia) che ci riportano a qualcosa che ci ha reso felici e che forse continua a farlo.
In ogni caso la felicità è effimera, precaria e bisogna essere coscienti.
Lo scriveva anche Eugenio Montale: “FELICITA’ RAGGIUNTA, SI CAMMINA PER TE SUL FIL DI LANA". AGLI OCCHI SEI BARLUME CHE VACILLA….”

3 commenti:

  1. “Dove abita la felicità”, ovvero “che cos’è la felicità”?
    A saperlo! Pubblicherei subito un libro e sarei ricco e felice :-D.

    Questo post mi ha fatto domandare a me stesso “quando sono stato felice” ?: e mi sono ritrovato tale solo in fase di innamoramento: in nessun altro caso mi ricordo una simile intensità, tranne forse quando – proprio ora, da non credere, mentre sto scrivendo, mi viene in mente!!! – in una corsa di trotto a Napoli presi un cavallo vincente che pagò 59 euro (per chi sia a digiuno in materia di scommesse significa che ogni euro puntato l’agenzia me ne diede 59: e ne avevo puntato 10!!! Si: avete capito bene, era la scommessa della disperazione :-D).

    E andando così un po’ a ruota libera: in effetti, avere una salute di ferro, una vincita, una villa nel verde è innegabile che rendano felici.
    Ma bastano ? Nella metro incontri anche poveri che sono allegri, forse felici; e in tv senti storie di malati “gravi” che addirittura in un certo modo ringraziano questo male che li ha colpiti perché ha dato loro la possibilità di apprezzare e vivere la vita (che prima o poi finisce per tutti) in modo pieno, diverso.

    Che felicità possa essere allora il riavere qualcosa che non si ha più ? Riacquistare la vista dopo averla persa rende sicuramente felici.
    Ma poi vedi ciechi che vivono molto più pienamente , e sembrano più felici, di chi vede.

    E ricordo di aver visto piangere di felicità per una “cazzata”: una vittoria della vecchia coppa campioni da parte di un juventino :-)!

    E allora dove abita questa felicità ?
    BHOO. Forse in più posti, deve avere più indirizzi.
    La sparo così, come mi viene al momento: la sua residenza, fermo restando la pluralità di domicili, è in ciò che si ama!?

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  2. verissimo
    la felicità abita là
    dove ognuno no desidera il futuro, ma vive il presente senza ansia per il domani. La felicità è vivere ora senza rimpianti di ieri, senza brame per domani. Ma è per pochi. Pochi sanno godere pienamente dell'attimo fuggente.

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  3. Per pochi, pochissimi, per la verità, è l'attimo fuggente.

    Io, per esempio, sono ancora alla forma più "banale", comune: ovverosia quella rappresentata dall'assenza di dolore, malanni, problemi.

    Non rinuncio comuque all'idea di una metamorfosi: uovo (lo sono stato) - bruco (lo sono) - mi mancano crisalide (o pupa) e infine farfallaaaaaaa :-)

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